Elaborazione di stimoli visivi subliminali al di fuori del fuoco dell'attenzione

Data inizio
30 gennaio 2006
Durata (mesi) 
24
Dipartimenti
Neuroscienze, Biomedicina e Movimento, Scienze Umane
Responsabili (o referenti locali)
Berlucchi Giovanni
Parole chiave
Attenzione , Coscienza , Tempi di Reazione (TR) , Inibizione di Ritorno , Comportamento Visuomotorio

I rapporti fra coscienza ed attenzione in comportamenti finalistici interessano la psicologia quanto la fisiologia. Si ritiene comunemente che comportamenti complessi che avvengono al di fuori della coscienza richiedano l'ausilio indispensabile dell'attenzione. Recentemente questa idea è messa in discussione. Nel presente progetto di ricerca ci si propone di utilizzare un ben collaudato paradigma sperimentale, conosciuto come inibizione di ritorno (Posner, Rafal, Choate e Vaughan, 1985), per esaminare eventuali effetti facilitanti ed inibitori di stimoli visivi subliminari per la coscienza, ma che hanno anche scarse o nulle capacità di impegnare l'attenzione.
In particolare, gli obiettivi principali del progetto sono: 1) dimostrare che stimoli visivi subliminali per la coscienza possono guidare comportamenti finalistici relativamente complessi senza che la loro elaborazione richieda l'attenzione; e 2) proporre una revisione di un modello corrente molto utilizzato per la spiegazione dell'orientamento automatico dell'attenzione visuospaziale. L'orientamento dell'attenzione visiva può avvenire sotto controllo volontario (endogeno o dall'alto al basso), indipendentemente dalla presenza o assenza di stimoli esterni, oppure automaticamente sotto la guida esogena (dal basso in alto) di stimoli esterni. In questa sede l'orientamento esogeno dell'attenzione visuospaziale sarà studiato secondo il paradigma nel quale i presunti effetti dell'attenzione sono misurati come variazioni del tempo di reazione semplice a mire lateralizzate precedute da stimoli condizionanti parimenti lateralizzati. La novità del progetto consiste nell'utilizzo di stimoli condizionanti di bassa luminanza, tale da impedire sia il loro accesso alla coscienza sia la loro capacità di attrarre l'attenzione. Afferenze visive subliminali possono sia attivare sia inibire uscite motorie, e l'inibizione è utile per controllare tendenze prepotenti di risposta in modo da offrire alla volontà una situazione equilibrata per la scelta delle attività motorie più appropriate al momento. I risultati attesi possono rivelare queste influenze di stimoli subliminari, nonché fornire informazioni utili a convalidare l'ipotesi corrente dell'inibizione di ritorno, basata sull'assunto di spostamenti dell'attenzione, oppure a modificarla o completarla in base ad eventuali effetti, non attribuibili all'attenzione. Se, come è suggerito da dati preliminari, gli stimoli condizionanti subliminari si riveleranno capaci di influenzare il tempo di risposte volontarie a mire visibili successive, si potrà arrivare alla conclusione che comportamenti più complessi dei riflessi sono suscettibili di essere innescati da stimoli invisibili, e quindi non visti né attesi. Inoltre, se gli effetti inibitori degli stimoli condizionanti non saranno preceduti da effetti facilitanti, sarà possibile mettere in discussione l'influente interpretazione corrente dell'inibizione di ritorno, basata su spostamenti dell'attenzione, attribuendo invece il fenomeno a meccanismi sensoriali. I risultati attesi si possono infine prestare a sviluppi riguardanti lo studio dei rapporti fra attenzione e movimenti oculari e ad indagini sulle basi nervose utilizzanti metodi elettrofisiologici e di neuroimmagini.

Enti finanziatori:

Ministero dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca
Finanziamento: assegnato e gestito dal Dipartimento

Partecipanti al progetto

Attività

Strutture

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