Lo sviluppo di nanocristalli luminescenti caratterizzati dal fenomeno dell'upconversion (emissione di radiazione di energia maggiore di quella assorbita), di recente messo a punto dai ricercatori del Gruppo di Chimica Inorganica dell'Università di Verona, apre la via ad interessanti applicazioni in ambito biomedico. L'impiego di radiazione infrarossa e visibile per eccitare la luminescenza appare, infatti, una promettente alternativa alle metodologie attualmente di più ampio impiego basate principalmente su radiazione UV, caratterizzata da una biolesività assai maggiore e da una minore penetrazione tissutale, che ne ostacola le applicazioni su tessuti viventi applicazioni tomografiche. Le possibili applicazioni biomediche si fondano sulle caratteristiche intrinseche di tali cristalli, quali l'elevata biocompatibilità, la possibilità di coniugazione con composti molecolari e la capacità di essere incorporate all'interno di specifici elementi cellulari. Con questo progetto si intende utilizzare e potenziare la strumentazione già presente presso quattro Dipartimenti dell'Ateneo di Verona (il Dip.to Scientifico e Tecnologico, il Dip.to di Scienze, Tecnologie e Mercati della Vite e del Vino, il Dip.to di Informatica, e Il Dip.to di Scienze Morfologico-Biomediche) in una ricerca volta alla preparazione, caratterizzazione chimico-fisica e analisi di biocompatibilità anche in vivo di biomolecole marcate con nanocristalli luminescenti nel visibile a seguito di eccitazione nell'infrarosso, da utilizzare per l'analisi di microarray di DNA e, in prospettiva, per l'imaging in fluorescenza in vivo.