AMBITO 1: 1B133 Cardiorespiratory methodologies
TITOLO: “New methodologies for the investigation of cardiorespiratory disoders”
AMBITO 2: 1B1127 Cardiopulmonary system
TITOLO: “Cardiopulmonary consequences of real or simulated microgravity: development of protocols and identification of the implied mechanisms”
RESPONSABILE SCIENTIFICO DEL PROGETTO:
Prof. Francesco Lacquaniti
Università di Tor Vergata, Roma
RESPONSABILE SCIENTIFICO DELL’UNITA’ OPERATIVA LOCALE:
Carlo Capelli, Professore ordinario,
Dipartimento di Scienze Neurologiche e della Visione
Sezione di Scienze Motorie
OBIETTIVO:
Il progetto DCMC ha come obiettivo ultimo quello di contribuire in maniera determinante a migliorare la qualità della vita in persone affette da disabilità neuromotorie e cardiorespiratorie, partendo dalla ricerca spaziale, nonché di sviluppare contromisure innovative per la salute degli astronauti in ambiente microgravitazionale. Il progetto mira a migliorare significativamente il livello delle conoscenze scientifiche sulla fisiopatologia dei disturbi neuromotori e cardiorespiratori, mettere a punto nuove metodologie e tecniche per la diagnosi e nuovi strumenti di terapia medico-chirurgica. Il collegamento tra la ricerca spaziale e la bio-medicina ha radici lontane, ma nuove importantissime implicazioni sono nate dagli sviluppi più recenti delle neuroscienze e delle scienze cardiorespiratorie. Gli spin-off attesi dal presente progetto sono collegati alle nozioni acquisite recentemente sulle inter-relazioni tra disturbi neuromotori e cardiorespiratori e svariati disturbi presenti negli astronauti in ambiente microgravitazionale. Ad esempio, problemi di orientamento, coordinazione visuomotoria, temporizzazione dei movimenti, alterazioni del riferimento gravicentrico, disturbi del ritmo circadiano spesso presenti negli astronauti sono assai simili a quelli delle sindromi più comuni nei pazienti a Terra. Analogo parallelismo esiste tra il decondizionamento cardiovascolare in mg e comuni affezioni cardiovascolari a terra. Lo sviluppo di adeguate contromisure per le condizioni suddette può portare perciò a benefici fondamentali sia per la vita dell’uomo nello spazio che per i comuni cittadini. I risultati di questi studi di base e di quelli di fisiopatologia umana tendono a creare le condizioni di una collocazione di ASI nello scenario nazionale come partner del Servizio Sanitario Nazionale nello sviluppo di contromisure fisiologiche per malattie degenerative e coordinamento di servizi di telemedicina e come catalizzatore di spin-off industriali nei settori delle biotecnologie e della miniaturizzazione delle apparecchiature medicali.