Da una recente revisione della letteratura delle tuttora scarse, evidenze empiriche a livello internazionale, emerge che un paziente su quattro affetti da psicosi, non aderiva al trattamento proposto e che la percentuale di abbandoni (drop-out) di pazienti ambulatoriali psichiatrici risultava compresa tra il 26 e 40%. Una percentuale simile emerge da due studi italiani di follow-up, dove rispettivamente il 30% e 46% dei pazienti non si è più presentato al secondo appuntamento, non riprendendo alcun contatto nell’anno successivo (Rossi et al., 2002; Percudani et al., 2002).
E’ molto probabile, e i pochi studi esplorativi lo confermano, che in psichiatria così come in medicina, l’abbandono di terapie e terapeuti sia da attribuire ad una comunicazione inefficace e all’insoddisfazione delle risposte ricevute. Nei pazienti con i disturbi più gravi, come nelle psicosi, il problema maggiore, più che il fenomeno dell’abbandono, relativamente infrequente, è la loro difficoltà ad accettare e seguire il programma terapeutico.
Risulta evidente dalle poche evidenze riportate in letteratura che il problema della comunicazione in Psichiatria è un’area di ricerca rimasta trascurata a lungo ed è ancora tutta da affrontare e da comprendere.