ACTLIFE: uno stile di vita attivo basta per avere salute e benessere? - Prin 2017

ACTLIFE: uno stile di vita attivo basta per avere salute e benessere? - Prin 2017
  lunedì 17 giugno 2019
“ACTLIFE: uno stile di vita attivo basta per avere salute e benessere?”, coordinato da Federico Schena, docente del dipartimento di Neuroscienze, Biomedicina e Movimento è tra i progetti  dell’università di Verona finanziati dal bando Prin 2017.

Il programma Prin è destinato al finanziamento di progetti di ricerca pubblica, allo scopo di favorire il rafforzamento delle basi scientifiche nazionali e rendere più efficace la partecipazione alle iniziative relative ai Programmi Quadro dell’Unione Europea.
Il meccanismo di assegnazione dei fondi del Miur è basato su precisi principi guida: l’alto profilo scientifico del coordinatore nazionale e dei responsabili di unità operativa; l’originalità, adeguata metodologia, impatto e fattibilità del progetto di ricerca; la finanziabilità dei progetti in ogni campo di ricerca; un adeguato sostegno finanziario garantito dal Miur. 

Negli ultimi cinquant’anni i miglioramenti tecnologici hanno influenzato il drastico calo dei livelli di attività fisica umana: il 33% degli adulti in tutto il mondo sono attualmente inattivi, e i bambini non sono estranei a questa endemica tendenza all'inattività. I comportamenti sedentari negli attuali ambienti obesogeni innescano disfunzioni che causano malattie croniche, e questo fenomeno sta diventando un importante problema di salute pubblica. Infatti, il recente aumento pandemico delle malattie cardio-metaboliche va oramai di pari passo con i progressi della medicina, e le malattie cardiovascolari (CVD) rimangono la principale causa di morte in tutto il mondo. Alcuni anni fa, Wald e Law – proponendo un controverso e provocatorio metodo che consisteva nel sottoporre a "medicazione" la popolazione mondiale a rischio di CVD – osservarono come l’uso di una pillola “combinata” di nome polypill potesse ridurre le CVD dell’88% e gli ictus dell’80%. Tuttavia, benefici simili a quelli apportati dalla polypill si possono ottenere anche senza l’utilizzo di medicine, ovvero esercitando attività fisica in modo regolare. Inoltre, l'identificazione delle molecole bioattive e dei meccanismi biologici che definiamo come responsabili dei benefici per la salute indotti dall’esercizio fisico – che agiscono attraverso percorsi biologici molto diversi da quelli dei farmaci comuni – è molto importante, poiché potrebbe aiutare a migliorare la nostra conoscenza della fisiopatologia delle malattie croniche nella popolazione sedentaria, nonché a massimizzare l'efficacia degli interventi di attività fisica mettendo a punto la quantità maggiore possibile e ideale di esercizio fisico, per una circolazione ottimale delle molecole "salutari". Infatti, l'approccio tradizionale all'allenamento (allenamento da sforzo di resistenza) è stato ampiamente studiato e la sua efficacia nel contrastare le malattie cardiovascolari e cardio-metaboliche è ben nota. Tuttavia, solo una piccola parte della popolazione sedentaria - sia giovane che anziana - può permettersi questo tipo di programmi di allenamento. Inoltre, le barriere sociali e culturali, soprattutto per quanto riguarda il numero crescente di immigrati, precludono la partecipazione di donne di ogni età a questo tipo di programmi di allenamento. Pertanto, negli interventi di salute pubblica devono essere implementati approcci più affidabili, ecologici e su misura per contrastare il problema della pandemia dello stile di vita sedentario. Tenendo presente questa emergenza sanitaria pubblica, il primo obiettivo di questo progetto sarà quello di identificare le molecole bioattive e i meccanismi funzionali ritenuti responsabili dei benefici indotti dall’esercizio fisico, valutando i meccanismi adattativi specifici certamente molto diversi da quelli dei farmaci comuni. Nell'ottica di approcci più affidabili, ecologici e su misura per contrastare il problema della pandemia dello stile di vita sedentario, il secondo obiettivo di questo progetto sarà quello di valutare l'efficacia di un intervento di esercizio ecologico (EEI) rispetto a quello tradizionale (TEI). A tal fine, un gruppo di ricerca multidisciplinare formato da ricercatori di Padova, Roma, Napoli, Torino e Parma, coordinate da Verona,  collaborerà per la valutazione del livello di attività fisica, del dispendio energetico giornaliero, dei marcatori bifunzionali, della salute cardio metabolica e della capacità fisica in 120 volontari giovani (11-13 anni) e 180 volontari anziani (65-75 anni). Dopo la misurazione dei parametri di riferimento, i giovani sedentari (YS) e i vecchi sedentari (OS) saranno assegnati casualmente con una differenziazione per genere a 3 gruppi diversi: EEI, TEI e controllo (CTRL). L'intervento dell'EEI consisterà in un programma di esercizi non standardizzato oppure programmato, ma il dispendio energetico giornaliero dei partecipanti assegnati a questo gruppo verrà aumentato e portato al dispendio energetico giornaliero del gruppo fisicamente più attivo. Il gruppo TEI eseguirà un allenamento di resistenza al 70% della capacità massima di esercizio fisico per 60 minuti, 3 volte alla settimana per 6 mesi. Il gruppo CTRL, invece, non sarà oggetto di alcun intervento specifico. La misurazione dei parametri di riferimento sarà poi ripetuta a distanza di 6 mesi dall’intervento specifico.
 

Organizzazione

Strutture del dipartimento

Condividi