Correlati elettrofisiologici e neurometabolici dell'attenzione esogena ed endogena

Data inizio
9 febbraio 2007
Durata (mesi) 
24
Dipartimenti
Neuroscienze, Biomedicina e Movimento
Responsabili (o referenti locali)
Marzi Carlo Alberto
Parole chiave
Attenzione , Endogena , Esogena , Potenziali Evento-Correlati , Risonanza Magnetica Funzionale , Stimolazione Magnetica Transcranica , Tempi di Reazione Visivi

Le basi neurali dell'attenzione visiva sono state oggetto di numerose ricerche (Desimone & Duncan, 1995;
Hillyard & Anllo-Vento, 1998; Luck et al., 2000; Mangun, 1995) ma alcuni interrogativi fondamentali
rimangono. Un punto importante riguarda la distinzione fra processi attenzionali endogeni (o controllati) e
quelli esogeni (od automatici). Finora la maggior parte degli studi sull'attenzione visiva spaziale ha usato
il paradigma di Posner (Posner et al. 1984) che fa uso di indizi indiretti per indurre un orientamento
attenzionale implicito. Tali indizi possono essere centrali, ad esempio una freccia orientata verso destra o
sinistra, o periferici, ad esempio l'improvvisa comparsa di un flash di luce alla periferia del campo visivo.
Gli indizi centrali richiedono la discriminazione ed interpretazione del segnale mentre quelli periferici
richiedono il semplice rilevamento. In esperimenti conclusi recentemente (Natale et al., 2006) abbiamo
usato dei paradigmi di presentazione degli stimoli che inducono un orientamento endogeno od esogeno
dell'attenzione. Abbiamo studiato soggetti normali sia da un punto di vista puramente comportamentale che con i potenziali evento-correlati (event-related potentials-ERP)e la risonanza magnetica funzionale(functional magnetic resonance imaging-fMRI). Abbiamo trovato che i due tipi di orientamento
attenzionale differiscono sia per quanto riguarda il meccanismo d'ingaggio che quello di ri-orientamento
attenzionale. Il meccanismo di orientamento endogeno si basa probabilmente su un effetto a livello
precoce nel processo di elaborazione dell'informazione visiva. Ciò è testimoniato da una maggiore
ampiezza della componente P1 dell'ERP che rappresenta uno stadio di orientamento precoce
dell'attenzione spaziale e che ha un generatore nella corteccia extra-striata e forse anche striata (Hillyard
& Anllo-Vento, 1998; Luck et al,2000; Mangun, 1995). In generale accordo con questo dato, il nostro
studio fMRI ha mostrato una selettiva attivazione di aree occipitali nell'orientamento endogeno rispetto a
quello esogeno. Per quanto riguarda l'attenzione esogena, abbiamo trovato un effetto sulla componente N1
che ha generatori multipli a livello extrastriato ma anche parietale e frontale. Anche in questo caso i dati
fMRI sono in accordo con quelli ERP mostrando un'attivazione estesa di una rete fronto-parietale in
condizioni di orientamento esogeno rispetto a quello endogeno. Nel presente progetto intendiamo
paragonare direttamente attraverso lo studio degli ERP, della fMRI e della stimolazione magnetica
transcranica (TMS- transcranial magnetic stimulation) il meccanismo di riorientamento endogeno ed
esogeno mediante una variazione del paradigma comportamentale che ci permette di studiare in maniera
più specifica tale fenomeno.

Importo complessivo: 39.105,00 €

Enti finanziatori:

Ministero dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca
Finanziamento: assegnato e gestito dal Dipartimento

Partecipanti al progetto

Anna Dal Molin
Massimo Girelli
Professore associato
Francesca Mancini
Carlo Alberto Marzi
Professore emerito
Sonia Mele
Tecnico-Amministrativo
Elena Natale
Enea Francesco Pavone
Silvia Savazzi
Professore ordinario
Irene Sperandio

Attività

Strutture

Condividi