Le principali aree di interesse dell’Unità di ricerca sono rappresentate da: (1) Farmaco-epidemiologia, orientata alla descrizione degli effetti positivi e negativi degli psicofarmaci utilizzati nella pratica clinica ordinaria; (2) Studi controllati randomizzati, finalizzati alla valutazione dell’efficacia e del profilo di tollerabilità degli psicofarmaci in condizioni sperimentali; (3) Revisioni sistematiche, orientate a riassumere i risultati degli studi clinici tramite l’utilizzo di tecniche di meta-analisi.
Recenti risultati includono la produzione di revisioni sistematiche sulla efficacia e tollerabilità degli antidepressivi e degli antipsicotici, in collaborazione con il Cochrane Common Mental Disorders Group (CMD); la produzione di linee guida con il metodo GRADE e la formulazione di strategie orientate a migliorare l'uso razionale dei farmaci psicotropi nei paesi a basso e medio reddito. Nel 2017 è stato fondato il Cochrane Global Mental Health, un network di ricercatori Cochrane che lavorano per la produzione, disseminazione e implementazione di revisioni Cochrane rilevanti per migliorare l’assistenza psichiatrica nei paesi a basso e medio reddito.
Attualmente l’Unità coordina le attività scientifiche di un gruppo di lavoro nazionale costituito da colleghi psichiatri, appartenenti ai Servizi Psichiatrici Territoriali italiani, denominato STAR Network (Servizi Territoriali Associati per la Ricerca). Tale gruppo di lavoro è stato coinvolto in studi epidemiologici e clinici in ambito di psicofarmacologia clinica ed è al momento impegnato in uno studio osservazionale multicentrico sui farmaci antipsicotici long-acting. In aggiunta, l’Unità coordina una sperimentazione randomizzata sulla efficacia e tollerabilità della Vortioxetina in confronto ai farmaci antidepressivi SSRI in pazienti anziani con episodio depressivo. Il primary outcome delle sperimentazione è la sospensione del trattamento per effetti collaterali. Lo studio è supportato dal punto di vista finanziario dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA).
L’Unità coordina inoltre un progetto europeo finanziato nell’ambito del programma Horizon2020 denominato RE-DEFINE, che ha come obiettivo quello di testare l’efficacia di un innovativo intervento psicologico per prevenire l’insorgere di disturbi mentali nei rifugiati e richiedenti asilo che hanno evidenziato disagio psicologico e sono reinsediati nei paesi a reddito medio e ad alto. Il progetto prevede di adattare e testare un intervento sviluppato dalla Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) denominato Self-Help Plus. Lo studio è condotto in Italia (Verona, Centro Coordinatore), Germania, Austria, Regno Unito, Svizzera, Danimarca, Olanda, Finlandia e Turchia.
Nel corso degli anni, l’Unità di Psicofarmacologia Clinica ha pubblicato alcune centinaia di pubblicazioni scientifiche. Il Prof. Corrado Barbui è Editor-in-Chief della rivista scientifica internazionale Epidemiology and Psychiatric Sciences (impact factor 5.684).