Lo spettacolo si pone l’obiettivo di esplorare la relazione fra Wolfgang Amadeus Mozart e Antonio Salieri che, a causa di fantasiose ricostruzioni ottocentesche, nell’immaginario collettivo è spesso considerata come conflittuale, arrivando addirittura a ipotizzare che Salieri possa essere in qualche modo coinvolto nella morte prematura di Mozart.
Nello spettacolo, con gli attori Otello Bellamoli e Stefano Borin e i docenti Elena Biggi Parodi, docente al Conservatorio dall'Abaco di Verona, Domenico De Leo, già docente del Dipartimento di Diagnostica e sanità pubblica e Michela Rimondini, docente del Dipartimento di Neuroscienze, biomedicina e movimento, come relatori, si immagina una sorta di “Processo a Salieri”, nel corso del quale i due attori interpretano le figure di Salieri e del Giudice, in modo da ripercorrere i tratti più importanti della vita del compositore legnaghese.
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